MAITAL - LA CASA DI JAKOB L. MORENO
Moreno trascorse i primi 30 anni della sua vita – tranne qualche breve intervallo - tra Vienna e la Bassa Austria. Fu un periodo denso di cambiamenti culturali, scientifici e politici molto importanti. Moreno fu una figura di spicco di questo momento, ma, nello stesso tempo, una tra le tante vittime di questo tormentato periodo storico. Alle diverse migrazioni "spirituali" corrisposero altrettanti spostamenti geografici. Uno tra i più rilevanti fu la sua permanenza a Bad Vöslau, nei pressi di Vienna, nella sua abitazione, la Casa di Maital 4.
Parte della casa, nonostante l’avanzato stato di deterioramento, si trova ancora in buone condizioni di conservazione. La casa è di proprietà della società Ottakringer Holdings, ma giace disabitata e inutilizzata. Un team di progetto, forte del sostegno internazionale della comunità psicodrammatica e di alcuni cultori di Moreno, si è impegnato nella preservazione e nella progettazione di un’area museale, un memoriale vivente inclusivo di attività di ricerca e di pratiche socio-psico-culturali.
La Casa Maital 4 è stata data a Moreno in comodato d’uso dalla città di Bad Vöslau. Come si può leggere dalle sue poesie, dai racconti e dalle testimonianze di alcuni suoi contemporanei, Jacob Levy ha vissuto lì uno dei suoi periodi più gioiosi.
"Il Comune mi ha dato una casa nella Valle di Maggio (Maithal). La Casa di Maggio era in pietra, sembrava piuttosto un piccolo castello con una torre. Quando mi trovavo sulla veranda, sul retro della casa, potevo vedere tutta la valle. C'era anche un cantina, la più grande della città. La casa era circondata di alberi ... " J.L. Moreno, Autobiografia
"Avevo più pazienti di quanti ne potevo curare. Veniva gente da ogni luogo, vicino o lontano. Contadini, uomini, donne, bambini. E quando arrivavano non erano mai a mani vuote. Portavano molti doni: uova, pollo, oche e talvolta anche carne di maiale."
J.L.Moreno, Autobiografia
“Una notte sentì degli strani rumori provenire dal piano superiore della casa, dove Frau Frank viveva. Andai al piano di sopra e mi misi ad origliare dietro la porta della sua stanza. Aprì la porta e vidi un’enorme quantità di denaro. Le chiesi da dove provenisse tutto quel denaro e lei rispose, quasi in lacrime: "Caro dottore, lei lavora così duramente e non prende soldi da nessuno. Ho venduto alcuni dei suoi doni e ne ho conservato degli altri. Tutto questo denaro è suo. Serve per quando lei sarà vecchio e non potrà più lavorare.” J.L. Moreno, Autobiografia
“Maital era uno dei suoi luoghi preferiti – dice Grete Leutz -, e ogni volta che Moreno ne parlava cominciava a recitare: “O Maital, la mia Maital”. Si sentiva felice quando pensava alla sua casa. E poi aggiungeva: "Lo sai, io ho vissuto a Maital ..." Helga von Wildhaber, Intervista con Grete Leutz
“O Maithal, mia dimora /O avevo dunque ancora una casa. /Nel blu e nella sala dell’Eden /L’unica dimora terrena. /Qui è il mio trono, il mio letto. /Qui il mio letto è anche il mio trono. /Agli Angeli non arriva questa parola. /Mi volto e sono arrivato. /Rimango fermo e sono arrivato.” J.L. Moreno, Le Parole del Padre