Gli esseri umani hanno dei problemi. Normosis, una parola coniata da Moreno, che identifica la difficoltà di essere normali, mette in crisi il meglio di noi. Sebbene lo psicodramma sia stato immaginato per aiutare gli psicotici, esso si è evoluto in una terapia delle relazioni per chiunque. Il protagonista, attraverso la prima azione, è la voce rappresentativa del gruppo, attraverso cui ogni altro membro del gruppo può fare il proprio lavoro. Il protagonista semplicemente mette in risalto un aspetto della vita sul quale vuole lavorare: la paura della morte, la relazione con la figlia, il problema con l’autorità al lavoro. Il direttore, col protagonista, crea delle scene che diano l’idea del problema nel presente, guardando a possibili schemi di comportamento. Mettendo a fuoco il problema nel presente, vedendo che il problema esisteva nel passato e cercando di trovare nuove soluzioni, stabilendo un collegamento con il nucleo o le radici della questione, il fine diventa il comportamento nel futuro il quale avrà la possibilità di avere un approccio più adeguato al problema. La “spontaneità” è ciò che viene definita una nuova risposta ad una vecchia questione o un’adeguata risposta ad una nuova situazione. L’idea di “gettare via i vecchi copioni” è stata cruciale nella concettualizzazione dello psicodramma come metodo d’intervento .